Dopo oltre 2.000 anni, FERA rilancia dalla Sicilia gli specchi ustori di Archimede con un prototipo innovativo destinato al mercato internazionale
Vendere l’energia prodotta dagli impianti eolici di proprietà e reinvestire in ricerca tecnologica: questa la strategia di Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative, azienda di Milano che, nel 2008, ha avviato la divisione Innovazione e Sviluppo per il solare termodinamico a concentrazione (CSP, Concentrating Solar Power).
Si tratta di un sistema che crea energia termica a temperatura medio-alta in base a un processo di trasformazione del calore dei raggi solari noto già ai tempi di Archimede, a cui è associato, per tradizione, il primo utilizzo “industriale” degli specchi ustori.
I raggi solari vengono riflessi da superfici a specchio che seguono il movimento del sole e li convogliano su un tubo assorbitore. All’interno del tubo scorre un fluido termovettore che ha il compito di raccogliere e trasportare il calore derivante dalla concentrazione solare producendo così energia termica a media o elevata temperatura (250-400°C). L’energia termica prodotta può essere stoccata e utilizzata anche in assenza di sole diretto, grazie al sistema di accumulo, che garantisce la continuità della fornitura di energia termica/elettrica.
Il CSP si sta affermando nei paesi a forte esposizione solare: si prevede, per l’area del Mediterraneo, una crescita rapida e diffusa, dovuta in primo luogo all’ideale esposizione all’irraggiamento solare. Tra i primi a sviluppare CSP, Spagna e Stati Uniti, con diverse soluzioni per la riflessione, l’assorbimento termico e lo stoccaggio.
La tecnologia sviluppata da FERA è la prima in Italia basata su specchi linear Fresnel.